Guida degli Archivi diocesani d'Italia. I - Direzione Generale Archivi

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9-12, mercoledì e venerdì. Chiusura annuale: 1 5 luglio-l 5 agosto. Servizio riproduzione documenti: fotocopie a giudi
MINISTERO PER I BENI CULTURAU E AMBIENTALI

QUADERNI DELLA RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO 61

ARCHIVA ECCLESIAE

ASSOCIAZIONE ARCHIVISTICA ECCLESIASTICA

Bollettino dell'Associazione archivistica ecclesiastica Anni 32-33, 1989-90

Guida degli Archivi diocesani d'Italia I a cura

di

VINCENZO MONACHINO

EMANUELE BOAGA, LUCIANO OSBAT, SALVATORE PALESE

ROMA 1990

UFFICIO CENTRALE PER I BENI-ARCHIVISTICI DIVISIONE STUDI E PUBBLICAZIONI

SOMMARIO Comitato per le pubblicazioni: Renato Grispo, presidente, Paola Carucci, Arnaldo D'Addario, Arltonio Dentoni Litta, Romualdo Giuffrida, Lucio Lume, Giuseppe Pansini, Claudio Pavone, Luigi Prosdocimi, Leopoldo Puticuh, Isabella Zanni Rosiello, Lucia Moro, segretaria. Cura redazionale: Paola Carucci.

© 1990 Ministero per i beni culturali e ambientali

Ufficio centrale per i beni archivistici

ISBN 88-7 1 2 5-02 3-0 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Piazza Verdi lO 00198 Roma. -

Stampa Arti Grafiche Panetto & Petrelli - Spoleto

Premessa del prof. Renato Grispo, direttore generale per i beni p. archivistici » Introduzione di Vincenzo Monachino, S . L » Diocesi esistenti fino al 1 985 e ristrutturazione del 1 986 » Elenco delle diocesi per regione, volume I » Opere citate in forma abbreviata » Abbreviazioni Archivi diocesani di: » Acireale » Acquapendente » Acqui Terme » Albano Laziale » Amalfi » Ancona » Bari » Barletta » Belluno » Bergamo » Bitonto » Bologna » Brescia » Brindisi » Brugnato » Cagliari » Caltanissetta » Campagna » Casale Monferrato » Caserta » Castellaneta » Catania » Cava de' Tirreni » Cerreto Sannita-Telese » Chieti

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Sommario

Guida degli archivi diocesani

Città della Pieve Città di Castello Comacchio Cosenza Crema Feltre Fermo Fiesole Firenze Fossano Gallipoli Ivrea Lanciano-Ortona Lecce Livorno Loreto Luni-Sarzana Macerata Marsi Mazara del Vallo Milano Modena Molfetta Montefiascone Montevergine Nocera dei Pagani Nocera Umbra e Gualdo Tadino Noto Novara Ogliastra Oppido Mamertina e Palmi Oria Orte Osimo Ostuni Otranto Padova Pavia Pescara e Penne Pinerolo Pofenza Reggio Calabria Reggio Emilia 6

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Salerno Sansepolcro Sassari Sorrento Spoleto Sutri Taranto Tortona Trani Trieste Ugento Verona

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Nel quadro del patrimonio archivistico italiano un posto particola­ re occupano da sempre gli archivi ecclesiastici, da quelli diocesani a quelli parrocchiali, dagli archivi dei capitoli e delle collegiate a quelli degli ordini e delle congregazioni religiose. La storia stessa del nostro paese, così segnata dall 'intreccio tra po­ tere secolare e potestà ecclesiastica, vale a sottolineare la straordinaria importanza del patrimonio archivistico ecclesiastico italiano . . Certo la Santa Sede non si è ancora oggi dotata di alcuna specifica organica normativa in merito alla organizzazione e amministrazione dei suoi archivi. E tuttavia non sono mancati nell'ultimo secolo i segni di un preciso interesse della autorità ecclesiastica per gli archivi, almeno da quando Leone XIII decise una parziale apertura degli Archivi vaticani agli stu­ diosi nel 1881. Basta ricordare la circolare della S. Congregazione del Concilio, del 30 agosto 1898, alle curie vescovili, per la buona conservazione e l'ordinamento degli archivi; la circolare della Segreteria di Stato del 30 settembre 1902 con il Regolamento per la custodia degli archivi e bi­ blioteche ecclesiastiche; la presenza di norme sugli archivi diocesani e sulla tenuta dei libri parrocchiali già nel codice di diritto canonico del 191 7; il censimento del patrimonio ecclesiastico e bibliografico ordina­ to dal cardinale Mercati, bibliotecario-archivista di Santa Romana Chiesa, nel 1942; la costituzione nel 1955, da parte di Pio XII, della Pontificia commissione permanente per gli archivi ecclesiastici d 'Ita­ lia; sino all'introduzione, nel nuovo Codice di diritto canonico del 1983, di canoni relativi agli archivi diocesani e parrocchiali e al rece­ pimento di un preciso interesse per la tutela del patrimonio archivisti­ co nel testo del "nuovo concordato" del 1984. La nascita, nel febbraio 1956, della Associazione archivistica eccle­ siastica aveva d'altra parte sottolineato come la sollecitudine per il pa­ trimonio documentario della Chiesa non poteva limitarsi alle disposi­ zioni ed alle circolari ma doveva esprimere iniziative concrete di tutela e di valorizzazione degli archivi ecclesiastici. In questo quadro la proposta di una "Guida degli archivi ecclesia­ stici d 'Italia", timidamente formulata nel VII congresso dell'Associa9

Guida degli archivi diocesani

zione nell'aprile 1966, a Bari, doveva esser e ripresa Più seriamente e con maggiore impegno nel XIV convegno a Roma' nel novembre del 1982.

In quell'occ�sione l'amministrazione itali b.neav,: la p'ar�lc?lare vigile attenzione dello ana per gli archivi sotto­ Stato per i problemi . ti.cI; ed mdlvzdu sIas ava, tra gli obiettivi di un programma com eccle­ une con l'Associaz:ion�, l� compilazione di una Gui ta, che rzC.ostztulsse, almeno sulla carta, da, da tanti anni auspica­ l'ins smen:�ra!t, opp'0r�un ent affiancandosi ieme organico dei fondi �m. � ArchIvI dI Stato ltaham dz CUI sarebbe venu alla Guida generale degli ta a costituire l'indispensabi­ le complemento . Fu così che al XV convegno dell'Associaz l'�t:ob:e 19�4, ebbe avvio definitivamente ione, tenuto a Loreto nel� , anche se faticosamente, ['i­ nzzlatlva dE preparare quella Guida degl i archivi diocesani di cui ora appare finalmente il primo volume, cui ne seguiranno altri due' almeno in parte già pronti. Nessuno si nasconde naturalmente le lacu ne e i limiti di questo la­ voro, condotto innanzi con tenacia, imp egno e sPirito di sacrzficio da . �/l . plccolo gruppo di studiosi, coordinati dall'infaticabile pad re Mona­ chm o. Ma questo non può far dimenticare l'im portanza e l'utilità di una realizzazione che viene a costituire una prima tessera di un mo­ saico articolato e complesso: una prima, provvisoria edizione di una Più �mpia integrata e definitiva, che ci auguriamo possa presto con­ sentire la presentazione in un unico repertor io alfabetico di tutti gli ar­ chivi diocesani. L'amministrazione archivistica italiana, nell'Assoc�azion; a ch ·vistica ecclesiastica che vede ormai da anni : � uno terlo�utorz, nell oblettwo della tutela e della dei principali suoi in­ monzo documentario ecclesiastico, è lieta valorizzazione del patri­ dunque di presentare nelle sue collane - in edizione contemporanea con il fascicolo di "Archiva Ecclesiae" - questa Guida degli archivi dioc esani, con l'auspicio che es­ sa Passa segnare l'avvio di un discorso sem pre Più ampio nella collabo­ . raZIOne tra istituzioni eccle�iastiche e civil i, per la tutela della memo­ ria storica del nostro paese.. RENATO GRISPO Direttore generale per i beni archivistici

INTRODUZIONE

Nel por mano alla compilazione della presente Guida ci siamo propo­ sti di mettere a disposizione degli studiosi e delle autorità ecclesiastiche un prontuario degli archivi delle diocesi italiane, il più completo possibi­ le, che offra loro una prima informazione della documentazione conser­ v�ta e che permetta anche un primo calcolo, sia pur approssimativo, del­ la consistenza e della qualità del materiale documentario di ogni archivio. Dal tenore della descrizione di ogni istituto si ricavano anche notizie sul­ lo stato attuale dell'archivio e ci si augura che i dati qui pubblicati possa­ no costituire un prezioso elemento di riferimento e di garanzia per una più diligente conservazione del materiale censito. L GLI ARCHIVI ECCLESIASTICI

l . Origine e sviluppo degli archivi diocesani. La loro origine risale al­ la costituzione delle comunità cristiane. Era una necessità implicita ed es­ senziale che ogni chiesa particolare conservasse le proprie memorie: elenchi dei V;escovi coi relativi dati - e quindi non solo il nome che servi­ va per i Dittici liturgici -, dei benefattori e, soprattutto, dei membri emi­ nenti della comunità, tra cui venivano al primo posto i martiri, per i quali si annotava il giorno del martirio ed era conservata una copia dei rispetti­ vi atti proconsolari del processo oppure una "Passione", che venivano letti nella sinassi liturgica comunitaria dell'anniversario I. Si conservava -

l

Gli atti e le passioni dei martiri, Gesta martyrum, dovettero appartenere alla docu­

mentazione che le chiese locali conservarono con particolare diligenza, anche perché oltre ad essere essi testimonianze degli eroi cristiani della comunità, in varie chiese servivano da letture nella sinassi liturgica eucaristica della loro ricorrenza anniversaria. L·inserimento de­ gli atti o passioni dei martiri nella liturgia eucaristica di detta ricorrenza è be� rile:ata da G.

LAZZATI Gli sviluPPi della letteratura sui martiri nei primi quattro secolI, Tonno 1956, : pp. 13 62: il primo documento che parla di commemorazione anniversaria d�i m�rtiri si . trova nella Lettera della chiesa di Smirne a quella di Filomelio sul martmo dI Pohcarpo, cap. XVIII, p. 105. n Liber Pontificalis, scritto intorno al 530, nelle Vite dei papi Clemente (fme sec. I):

.

Gesta martyrum (ediz. L. DUCHESNE, Parigi

Antero

lO

( + 236) e

Fabiano

( + 250) riferisce le

. loro iniziative proprio per la conservazIOne del

dal secolo v in Roma non venivano più .letti i Gesta martyrum durante la liturgia eucanstl-

1954, I, pp . 123, 147, 148), anc�e se poi almen�

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Guida degli archivi diocesani

inoltre 1'elenco delle chiese con le quali si erano scambiate le lettere di comunione, a cominciare da quella di Roma; né potevano mancare la ma­ tricola dei membri del clero e quella dei poveri e degli assistiti in modo più o meno continuativo dalla comunità 2; infine, dovevano esservi altri libri, con le decisioni di eventuali sinodi provinciali o diocesani ed altri avvenimenti della comunità. Con l'estendersi delle comunità particolari, è naturale che crescesse anche il m�teriale documentario prodotto e conservato, specie dopo che . chiese locah,. tra la fine del secolo II e gli inizi del III, cominciaro­ le vane no anche senza alcun riconoscimento giuridico dello Stato a costituire il loro patrimonio immobiliare: luoghi di culto, cimiteri e altri beni, che nelle chiese maggiori dovettero essere discreti, tanto da attirare l'atten­ zione dell� Stato, che se ne ingelosì. E difatti !'imperatore Valeriano pose questi. belll sotto sequestro col suo primo editto di persecuzione nel 2 5 7 m� nel 2 6 0 il figlio e suo successore Gallieno li restituirà ai capi dell� chiese delle varie regioni 3 . T ra gli archivi delle comunità cristiane locali, doveva essere partico­ . larmente ncco quello della chiesa romana 4, come pure quelli delle altre chiese principali, quali ad esempio quelli di Alessandria, di Antiochia, di . �arta�me : Purtroppo tali archivi andarono in gran parte distrutti con 1 apPhcazlO�e del I editto della persecuzione di Diocleziano, che prescri­ veva la confisca delle sacre scritture, estesa di fatto a tutte le carte e do-



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ca degli a niversar dei martiri a motivo delle stravaganze che erano state introdotte in al­ c � ne as I011l. AbbIamo voluto ricordare quest'opera perché vi vediamo un inizio di archi­ VIO dI chIese particolari e di Roma in specie. 2 EUSEBIO, Hist. EC l., I, 43, I l (ediz. G. DEl. TON, Roma 1964): l'opera alla p. 624 ci

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. fOr11lSCe l due dati statisticI - 155 memb i del Clero e 1500 poveri assistiti _ importanti an­ . . che per mdovl are ad un dIpresso quanti fedeli contasse allora la comunità cristiana di Ro­ . ma; er es mplo m A. HARNA CK, Missione e propagazione del cristianesimo nei primi tre . SeCO I, Tonno 1 06, p. 508, rIsulta che essa era composta da circa trentamila persone. EU hBIO, lst' C l., VII, 11-12 (pp. 554-562): lo svolgimento della persecuzione; il re­ . SCfltto di Gall eno: Zbla, VII, 13 (p. 564). Eusebio parla addirittura di "editti" emanati da . Gallleno, con I qual! ece cessare la persecuzione contro i cristiani; e subito appresso riferi­ . . sce I rescntto c n CUI permetteva ai capi della religione di compiere liberamente i consueti . �ffl�I del loro mmistero; all'ultimo capoverso del cap. 13 parla anche di altra ordinanza di Gallteno, che fu inviat ai vesco i per ottenere la restituzione dei cimiteri cristiani già posti . sotto sequestro . uest mSleme I documenti imperiali è anche importante per giudicare del . . grado dI rIConosclmento el c flst!a esimo da parte dell'Impero, specialmente perché le re­ . . . . stitUZI011l vengon fatte a1 dmgentI delle comunità cristiane. Si tratta già di un pieno rico­ . nOSCimento del nStlaneSlmo come religione ormai legalmente ammessa, naturalmente tra l altre, o solo di una sua tolleranza? La questione è discussa tra gli studiosi: basti qui l'aver­ VI fatto cenno. • 4 Il contenuto del I editto della persecuzione di Diocleziano viene riferito da EUSEBIO '



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